Il mediatore nella biblioteca multiculturale

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Perchè la biblioteca dovrebbe fare ricorso al mediatore culturale?  Come può inserirsi nel progetto della biblioteca multiculturale? Cerchiamo di rispondere a questi interrogativi.

Riprendiamo un articolo di Lorenzo Luatti, ricercatore dei processi migratori, apparso su Biblioteche Oggi.

Negli ultimi anni le biblioteche pubbliche hanno avviato una riflessione sul loro ruolo nella società multiculturale e plurilingue, introducendo innovazioni in termini di servizi, strumenti e dispositivi, nella diffusa consapevolezza che in biblioteca non possa mancare il focus sulla multiculturalità a livello di collezione e di servizi.
Le esperienze più avanzate, consentono di individuare alcuni filoni di lavoro e sperimentazione sui quali la biblioteca pubblica deve cimentarsi:
– La prima ci dice che occorre lavorare per promuovere il “riconoscimento” e le occasioni di incontro, scambio e conoscenza reciproci; la biblioteca, deve infatti svolgere un ruolo attivo nella città, da coprotagonista e non da spettatrice, per contribuire alla costruzione di una società della convivenza;
– La biblioteca può offrire un contributo in termini di spazi comuni di mediazione e di socialità, di luoghi informali nella città e nei servizi, nei quartieri e nelle comunità, le occasioni di incrocio di storie e di intreccio di vite che si fanno sempre più rari. La biblioteca come “piazza del sapere” e come “come agorà, “abitata dalla città”. Si delinea dunque la necessità, per le biblioteche di aprirsi a un orizzonte che miri, oltre che all’integrazione dei migranti, all’inclusione dei futuri cittadini e a una modalità di coesione sociale e culturale che coniughi l’unità e la diversità;
– La biblioteca è chiamata a svolgere un ruolo attivo nella diffusione di strumenti di tipo documentale e bibliografico, per ragazzi e per adulti, che rispondano all’esigenza di conoscere e valorizzare l’attuale pluralismo culturale. La biblioteca dunque quale servizio per tutti, con attenzione ai differenti bisogni di lettura, di informazione e orientamento della popolazione straniera: come previsto da alcune raccomandazioni di organismi internazionali e nazionali, essa si dovrebbe dotare di materiali bibliografici (e multimediali) nelle lingue di origine degli immigrati

Come previsto da alcune raccomandazioni di IFLA, la biblioteca si dovrebbe dotare di materiali bibliografici nelle lingue di origine degli immigrati

nonché attiva servizi tecnici e di reference aperti alla popolazione non italofona.

Non solo dunque una assai maggiore varietà di testi a conoscenza delle altre culture, ma l’offerta di una documentazione varia per i servizi.

La figura del mediatore linguistico-culturale non è sconosciuta alle biblioteche pubbliche. Anzi, da molti anni esse vi fanno ricorso, spesso in modo occasionale, per tradurre i materiali informativi e promozionali della biblioteca ma anche per comunicare/informare a singoli e nuclei familiari il funzionamento e le modalità organizzative del servizio e le singole attività della biblioteca e per le attività di animazione interculturale.

Il ruolo dei mediatori nella costruzione della sezione multilingue

Solo in alcuni limitati casi, il mediatore culturale in biblioteca è stato compiutamente coinvolto nella progettazione e nella costruzione dei servizi multiculturali e delle sezioni multilingui, che ospitano le raccolte nelle lingue originali. Non che manchino, a questo proposito, situazioni di ricorso volontaristico e “destrutturato” al mediatore (“mi consigli qualche libro in lingua rumena?”, “la prossima volta che torni dall’Albania mi porteresti dei libri per bambini?”, “sono arrivati questi libri cinesi, mi aiuti a tradurre e traslitterare questi titoli?”, sono alcune delle richieste che i mediatori frequentemente si sentono rivolgere dal bibliotecario).
Per compiti “nuovi” come l’ideazione e la costruzione di una biblioteca multilingue e la progettazione dei servizi multiculturali, al di là di alcune esperienze pioneristiche, siamo ancora in terra incognita, da entrambe le parti (biblioteca e mediatori).

La costituzione di una sezione multilingue richiede un intenso e complesso lavoro agli operatori di biblioteca

La costituzione di una sezione multilingue, le modalità organizzative e il funzionamento dei servizi multiculturali ad essa collegati, richiedono un intenso e complesso lavoro agli operatori di biblioteca. L’apporto del mediatore culturale è utile e talvolta indispensabile nelle fasi di progettazione, realizzazione, gestione, promozione e implementazione della sezione medesima.
Nella realizzazione della sezione multilingue un primo passo è costituito dalla scelta dei libri della sezione multilingue. I mediatori culturali possono darci una mano risolutiva.

Il trattamento catalografico di opere in lingua straniera pone alcune questioni complesse e pertanto costituisce un motivo di preoccupazione per i bibliotecari, soprattutto se non si conosce la lingua. Ovviamente ci si riferisce ai materiali in alfabeti non latini: come si cataloga un libro in arabo, in cinese, in bangla o in punjabi? il rispetto della lingua e della scrittura originali nella catalogazione costituisce una specifica raccomandazione di IFLA, contenuta nella sezione “Servizi tecnici” del documento citato Società multiculturali: linee guide per i servizi bibliotecari. Si può tuttavia optare anche per una “catalogazione semplificata” (pubblicazione, descrizione fisica, parole chiave), ricorrendo a una traslitterazione affidata al mediatore linguistico.

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L’impiego di mediatori, come già avviene in alcune biblioteche, risulta decisivo. Molte, diversificate, e anche “creative” sono le strade “battute” dalle biblioteche per raggiungere gli utenti stranieri: invio a casa di lettere in lingua di origine (in collaborazione con l’ente locale o la scuola), depliant plurilingui, presentazione del servizio in occasione di eventi “multiculturali (feste, mostre…), distribuzione di materiale informativo ai passeggeri di autobus che percorrono settimanalmente le rotte tra l’Italia e i paesi dell’Est Europa.

BookBank può sopperire alla mancanza di mediatori culturali sia nella selezione bibliografica che nel trattamento catalografico. Tutti i servizi che offriamo si trovano in “Servizio Biblioteche