Polemiche al salone del libro di Algeri

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La Fiera Internazionale del Libro di Algeri (Sila) si è ufficialmente aperta la scorsa settimana. E non mancano le polemiche.

Il salone giunto alla 21a edizione, ospiterà un totale di 960 case editrici provenienti da 50 paesi, “record di presenze” nella storia della manifestazione.
Più di 290 editori algerini e 670 stranieri animeranno la fiera con dibattiti, presentazioni e trattative sui diritti fino al 5 novembre.
Purtroppo l’edizione di quest’anno ha visto aumentare non solo le presenze di case editrici ma anche il numero di titoli che non hanno passato i parametri della censura algerina.

Il direttore della Sila, Hamidou Messaoudi, ha annunciato che 133 titoli su 33.000 sono stati vietati, essendo stati giudicati “dannosi per l’Islam o di altre religioni”.
Alcuni libri sono banditi per aver sostenuto la violenza, il terrorismo o la glorificazione del colonialismo.
Caso eclatante di esclusione riguarda l’autore Yasmina Khadra, che ha annunciato tramite la sua pagina di Facebook che non parteciperà alla Fiera del Libro di Algeri, sottolineando che gli organizzatori “non si sono preoccupati di invitarmi”.

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Lo scittore più famoso d’Algeria, Yasmina Khadra, non è stato invitato

Sempre il direttore della Fiera Hamidou Messaoudi, ha dato la sua spiegazione per questo spiacevole equivoco: “In effetti quest’anno Yasmina Khadra non sarà con noi in fiera, ed è vero che non lo abbiamo invitato per la semplice ragione che questa nuova edizione è dedicata alla nuova generazione di scrittori algerini. Abbiamo deciso di fornire un’opportunità per giovani scrittori e poeti algerini, molti dei quali non hanno mai partecipato alla fiera del libro di Algeri ”
A quanto pare le polemiche sono di casa in tutte le fiere del mondo, non solo in Italia.