Libri in bangla: un traduttore speciale

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Il sacerdote Silvano Garello,74 anni, vive nel Paese asiatico dal 1970. Ha tradotto in bengalese i documenti del Concilio Vaticano II, il Catechismo della Chiesa cattolica e alcune encicliche. Nella lingua locale ha scritto più di 200 volumi di letteratura cristiana.

Dhaka (Bangladesh) – “Le parole possono sfuggire ma i libri no, restano. Per questo ho fondato la mia missione sulla scrittura: credo che per il Bangladesh sia uno dei metodi più fruttuosi. E anche molti musulmani ne hanno trovato giovamento“. A parlare  è p. Silvano Garello, 74 anni, della Pia Società di San Francesco Saverio per le Missioni Estere. Da più di 40 anni vive e lavora in Bangladesh, dedicandosi alla produzione e alla diffusione della letteratura cristiana in lingua bengalese.

Dopo una vita passata a dividersi tra parrocchie, seminari e studio del bengalese, nel 2002 ha deciso di dedicarsi solo alla divulgazione di letteratura cattolica, scrivendo opuscoli e libretti in bengalese per conto del National Social and Catechetical Social Training Centre di Jessore. Inoltre ha tradotto i documenti del Concilio Vaticano II, il Catechismo della Chiesa cattolica e alcune encicliche papali. Dal 1986 al 1996 ha diretto il bimestrale Mogolbarta (“La Buona Novella”).

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“A oggi – spiega il missionario – ho scritto le biografie di 50 santi e pubblicato più di 200 volumi, tra cui commentari alla Bibbia, libri di liturgia, di preghiera e per la catechesi, rivolti a sacerdoti, religiosi, bambini, studenti e laici”.

Tra i suoi lettori, racconta, “ci sono anche dei musulmani. Una madrassa [scuola islamica, ndr] ha voluto comprare molti miei libri per la sua biblioteca”.

Libri in bangla sono disponibili da BookBank.

Articolo tratto da Asianews