Biblioteca del confine, dove gli stranieri non sono ai margini

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La Casa della Carità di Milano è un laboratorio sociale e culturale che accoglie persone disagiate alle quali viene restituita dignità e autonomia anche grazie ai libri.

La Fondazione “Casa della Carità” è molto più di un centro di accoglienza, è un luogo in cui le persone in difficoltà vengono messe al centro di un percorso specifico di recupero basato su attività sociali e culturali.

Nel sito della Fondazione è possibile approfondire la storia e le innumerevoli attività della Casa, ma noi ci vogliamo concentrare sulla “Biblioteca del Confine” che ha arricchito il programma culturale a partire dal 2007. Ne abbiamo parlato con Alessandro Coerezza, responsabile della biblioteca, uno dei tanti operatori che lavorano presso la struttura:

La vostra biblioteca è un luogo di incontro aperto anche e soprattutto a persone ai margini, pensiamo ad esempio agli immigrati. Tra le tante vostre iniziative perché avete ritenuto importante creare anche una biblioteca?
La Biblioteca del Confine nasce per rispondere all’intento del cardinale Carlo Maria Martini di fare della Casa della carità un luogo di ospitalità e, al contempo, di riflessione ed elaborazione culturale sui temi della marginalità sociale. La Biblioteca del Confine tiene conto di alcuni diritti fondamentali delle persone che vivono ai margini, quali il bisogno di cultura e di riconoscimento, ma nello stesso tempo è un luogo di ricerca e documentazione sulle culture e sui mondi ospitati dalla Casa della carità, non solo per gli operatori della Casa, ma anche per volontari, studenti, operatori sociali e ricercatori che nell’area metropolitana di Milano si occupano a diversi livelli disciplinari e professionali di chi sta sui confini.

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Gli stranieri come accolgono la presenza di libri nella loro lingua? Li aiuta a sentirsi meno soli?
La presenza di libri in lingua straniera è bene accolta, sia perché da la possibilità di leggere anche a chi non è ancora in grado di capire la lingua italiana abbastanza bene per leggere un libro, sia perché riconosce concretamente il valore della diversità culturale nelle sue articolazioni linguistiche e culturali. Un esempio per tutti, l’aver messo a disposizione dei bambini siriani ospitati temporaneamente alla Casa della carità dei libri in arabo è stato un modo per farli sentire accolti.

La Biblioteca del Confine tiene conto di alcuni diritti fondamentali delle persone che vivono ai margini, quali il bisogno di cultura e di riconoscimento

Quali lingue avete nello scaffale multilingue?
I libri in lingua straniera presenti nel nostro catalogo sono circa 1000, in quasi 40 lingue diverse: albanese, arabo, bantu, basco, bengali, berbero, bulgaro, catalano, cinese, coreano, danese, ebraico, filippino, finlandese, francese, giapponese, greco, inglese, olandese, polacco, portoghese, romanì, rumeno, russo, serbo, spagnolo, svedese, swahili, tedesco, thailandese, tigrino, turco, ucraino, ungherese, urdu e wolof, oltre a dizionari di lingue africane meno rappresentate lasciatici in deposito dal Centro Orientamento Studi Africani.

Con quali criteri li selezionate? Trovate difficoltà a reperirli?
La maggior parte delle acquisizioni di libri, anche in lingua straniera, consiste in donazioni che riceviamo, sia da enti diversi (editori, altre biblioteche), sia da privati. Oltre a selezionare i libri in ingresso secondo lo stato di conservazione e l’attualità e la pertinenza rispetto alle nostre aree di interesse, acquistiamo un numero ristretto di libri per venire incontro a richieste particolari o in caso di progetti speciali. In questi casi abbiamo spesso avuto difficoltà a reperire i libri che cerchiamo.

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Che ruolo avete nella Biblioteca del carcere San Vittore di Milano?
La Biblioteca del Confine, insieme alle altre biblioteche del circuito Bibliorete e al Sistema Bibliotecario Urbano del Comune di Milano, ha promosso e realizzato un corso di formazione per i detenuti che lavorano come bibliotecari all’interno di San Vittore. Questo corso si è poi sviluppato nel progetto “Incontri ravvicinati – Biblioteche in rete a San Vittore,” finanziato da Fondazione Cariplo.
Il progetto prevede la creazione di un sistema bibliotecario carcerario che unisce tutte e sette le biblioteche dei reparti in un catalogo unico e in un polo bibliotecario che, con la fine del progetto a luglio 2015, dovrebbe essere in grado di comunicare con il sistema bibliotecario esterno e accedere al servizio di prestito interbibliotecario del Comune. In questo contesto, insieme ai volontari dell’associazione Cuminetti, all’AIE, alla Hoepli, alle LIM e a BookCity Milano abbiamo ideato e realizzato l’azione #Zanzaunlibro. Acquista un libro per le biblioteche di San Vittore” un sistema che cosente ai cittadini di donare testi di narrativa, saggistica, dizionari, audiolibri, libri in lingua sulla base di un bisogno di lettura espresso dalla popolazione penitenziaria e monitirato attraverso la nostra analisi della domanda.

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Non solo, nel progetto sono previste anche attività culturali, incontri con l’autore, gruppi di lettura, cineforum, una borsa lavora per un ristretto presso la biblioteca del Comune di Novate Milanese e altro ancora per fare in modo che il sistema bibliotecario di San Vittore, proprio come accade all’esterno, rappresenti il polo culturale di riferimento per la sua utenza e che, come tale, venga visto dai cittadini milanesi sfatando il pregiudizio di una cultura alta e di una bassa.

In biblioteca che progetti avete per il futuro?
Oltre al lavoro con il carcere di San Vittore proseguono le proposte di incontri con gli autori e visite alla biblioteca rivolte alle scuole elementari del quartiere Crescenzago, dove si trova la Casa della carità. Continueremo inoltre la Società di Lettura, in cui gli studenti del liceo Volta e i nostri ospiti più giovani, incontrano gli autori dei libri che leggono insieme e che presentano all’autore. Le attività sono molte e sono tutte volte a fare della Biblioteca del Confine un luogo di incontro, di scambio e di riconoscimento reciproco, dove nel fare insieme si colmano le distanze.

Fondazione Casa della carità
Via Francesco Brambilla 10
20128 Milano
02.25.935.201 – 02.25.935.337