L’India della scrittrice Arundhati Roy

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Riprendiamo un’intervista apparsa sulla rivista “D” di Repubblica alla famosa romanziera indiana. Tutti i suoi libri in hindi sono presenti nel nostro catalogo.

da "D" di Repubblica
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Il Dio delle piccole cose in Hindi

Questa orribile storia dell’Uttar Pradesh riguarda solo due su migliaia di ragazze vittime di analoghe forme di violenza. Il pensiero che mi rende cieca di rabbia è che le ragazze vengono violentate perché sono dalit, cioè Intoccabili, perché sono Kashmire o del Manipur e anche perché sono ragazze, che siano povere e indifese, o moderne e quindi “fuori controllo”». Li hanno presi, questa volta, gli assassini che hanno violentato e impiccato a un albero le due ragazzine in un villaggio, e nell’India di oggi e di sempre, neppure questo era scontato. Arundhati Roy, la scrittrice indiana che è appena stata nominata dal Time tra le cento persone più influenti dell’anno (assieme a Obama, Beyoncé e il Papa), seduta in un caffè di Khan Market a Delhi, col sottofondo no stop di canzoni dei Beatles, va diritto al cuore della più tragica contraddizione del Paese dove il bollettino quotidiano degli stupri e delle uccisioni sembra inarrestabile: «Io le liste dei giornali internazionali sulle personalità influenti faccio davvero fatica a prenderle sul serio. Perché l’India vive in molti secoli simultaneamente, così qui trovano voce alcune tra le donne piu potenti e riconosciute del mondo, persone davvero libere come me, – non ho false modestie – o Medha Patkar o Vandana Shiva, e allo stesso tempo un enorme numero di donne incontra un destino tragico, a cominciare dai milioni di bambine uccise per feticidio o per fame e abbandono».

Al centro del lacerante paradosso, Arhundati Roy torna a denunciare, come in forma di romanzo ha fatto fin dal suo best seller Il dio delle piccole cose, il sistema delle caste: «In una società violenta come la nostra, dove la sopraffazione è istituzionalizzata nel principio di Intoccabilità, per un uomo di casta superiore violentare una dalit non è mai stato un problema, in questo caso le donne degli Intoccabili non sono state mai intoccabili».

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