“Il corpo” di Cartarescu, uno dei libri più travolgenti della nostra epoca
Così è stato definito il romanzo dello scrittore rumeno vincitore del premio Von Rezzori per la migliore opera tradotta in italiano.
È Mircea Cartarescu con “Abbacinante. Il corpo”, edito da Voland nella traduzione di Bruno Mazzoni, il vincitore della decima edizione del Premio Gregor von Rezzori per la migliore opera di narrativa straniera tradotta in Italia.
“Uno dei libri più travolgenti e originali della nostra epoca” è stata la motivazione con cui la giuria composta tra gli altri da Alberto Manguel, Paolo Giordano e Andrea Bajani, ha assegnato il Premio.
“Il corpo” è il secondo volume della trilogia “Abbacinante” (Orbitor) ,in cui la storia di Vasile – il bambino senza ombra nella pittoresca Bucarest del XIX secolo – si fonde e si congiunge, come in un nastro di Möbius, con quella dell’autore stesso, Mircea, e con il ritratto poderoso di un’infanzia densa di figure, sogni, suggestioni, angosce.
Il volume è una instancabile invenzione di creature, incubi, allucinazioni, alchimie, tratte in parte da una sconfinata realtà caleidoscopica, in parte da una fantasia intellettuale ed eversiva che è stata accostata spesso ad autori quali Kafka e Borges.
Cărtărescu, nato a Bucarest nel 1956 è uno dei più interessanti scrittori dell’Est Europeo. Ha vinto premi importanti sia in Romania che all’estero tra cui il Premio Internazionale per la Letteratura nel 2012 a Berlino, l’anno successivo lo Spycher-Leuk in Svizzera e nel 2015 il Premio di Stato per la Letteratura Europea in Austria. Tra i suoi libri pubblicati in Italia: Nostalgia, Travesti, Perché amiamo le donne, la trilogia Abbacinante (editi da Voland).
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