“Dietro lo scaffale”: Ass.Valdostana Volontariato Carcerario

avvci

La promozione alla lettura nelle carceri è un tema che ci è particolarmente caro. I volontari dell’AVVC di Aosta sono da 30 anni in prima linea. Conosciamoli grazie al loro responsabile Maurizio Bergamini.

Le associazioni che cercano di offrire sostegno morale e materiale ai detenuti e cercano di favorire il loro reinserimento sociale si devono scontrare quotidianamente con mancanza di fondi, ostacoli burocratici e a volte anche ostilità da parte delle persone che considerano il carcere nella peggiore delle sue accezioni.

L’Ass.Valdostana Volontariato Carcerario negli anni scorsi ha collaborato con BookBank per fornire libri in lingua al carcere di Aosta e da allora anche a noi si sono aperti gli occhi e quando possibile abbiamo cercato di fare del nostro meglio per favorire la diffusione dei libri in carcere.

Ne parliamo con il Presidente dell’associazione valdostana, Maurizio Bergamini:

L’Associazione Valdostana Volontariato Carcerario onlus è nata ormai trent’anni or sono ad opera di un gruppo di persone particolarmente sensibili alla problematica carceraria. Da allora ha conosciuto momenti altalenanti, ma negli ultimi dieci anni è in costante sviluppo, soprattutto per quanto riguarda il suo radicamento e per la varietà e qualità delle sue proposte.

avvc_1

Il banchetto AVVC alla fiera di Chatillon con il miele prodotto dai detenuti

Oltre ai bisogni primari delle persone (vestiario, kit di igiene, relazione di aiuto interpersonale) l’area educativa è stata una delle prime su cui si è focalizzata l’attenzione dei volontari AVVC. La biblioteca interna è la sede anche fisica di quasi tutte le iniziative culturali: gruppi di lettura-scrittura, conferenze, incontri con autori, cineforum.”

Come reagiscono i detenuti alle vostre iniziative?

La reazione dei detenuti coinvolti nei gruppi culturali, che potremmo chiamare genericamente “di riflessione” è sempre stupefacente e gratificante: dopo un breve periodo di ambientamento, le persone si sentono in grado di esprimersi (spesso in una lingua italiana che conoscono approssimativamente) e entrano a buon diritto nelle discussioni, che sono sempre circoscritte a tematiche di immediato, ma non banale approccio.
Sono invitati a riflettere sulle osservazioni altrui e magari riassumere il proprio pensiero in uno scritto. Altre volte propongono riflessioni in chiave poetica o di racconto autobiografico. Non sono rari i casi di vero e proprio outing del disagio interiore ricollegato all’esperienza vissuta prima dell’arresto.

La foto iniziale si riferisce ad alcune giornate di conoscenza e lettura teatrale della Divina Commedia. Un’esperienza incredibile che ha entusiasmato anche gli stranieri, che prima venivano informati sui contenuti, poi sulle finezze linguistiche ed infine conquistati dalla musica delle parole stesse, declamate con la giusta passione da due attori.

avvc_5

Come è organizzata la biblioteca?

La lettura dei circa 3000 libri a disposizione (più quelli eventualmente richiedibili al sistema bibliotecario valdostano) è ancora sottoposta ad un sistema farraginoso, perché la popolazione detenuta non è autorizzata ad accedere alla biblioteca, ma deve richiedere il prestito di un volume scelto su un catalogo. È facile capire come persone che non hanno molta dimestichezza con la lettura siano facilmente scoraggiate da una scelta che per loro è affidata solo alla suggestione del titolo.

Il catalogo (seppure da riorganizzare) è suddiviso in grandi aree: gialli, thriller, fantascienza, autori italiani, stranieri ecc… E l’area più apprezzata è sicuramente quella dei thriller, con in testa i best seller più conosciuti.

Che difficoltà incontrate?

Il salto di qualità, oltre ad una attualizzazione del catalogo, si potrebbe ottenere con l’apertura ai potenziali lettori della frequentazione diretta. Al momento questa è un’opportunità che è concessa solo ad un ristretto gruppo di persone di lingua araba, che una volta alla settimana fa attività di lettura personale e/o discussione guidata. Ciò è dovuto al fatto che i libri in lingua araba sono esclusi dal prestito.

Da diverso tempo la biblioteca rifiuta acquisizioni e donazioni non richieste, perché non ha gli spazi per espandersi ulteriormente. Le sole acquisizioni auspicate sono quelle necessarie ad arricchire i fondi in lingue straniere particolari: arabo, rumeno, albanese, russo, cinese.

avvc_3

Grande successo per lo spettacolo presso la casa circondariale di Brissogne

avvc_4

Quali sono le vostre prossime iniziative?

Le attuali attività sono già collaudate e continuano con cadenza fissa. Il nostro auspicio è semplicemente quello di vedere ampliata la base dei frequentatori, che finora sono selezionati dal carcere. Anche il laboratorio sperimentale di teatro continua il suo lavoro tra mille difficoltà, prima delle quali il turn-over dei detenuti, che nella Casa Circondariale di Brissogne – Aosta è piuttosto consistente e veloce.