I nuovi italiani leggono più di noi

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Marco Lodoli, scrittore, giornalista e blogger si è convinto che saranno i nuovi italiani a salvare il mercato librario. Ecco le sue considerazioni maturate dopo alcune esperienze personali.

da http://notizie.tiscali.it/socialnews/Lodoli/13537/articoli/I-nuovi-italiani-leggono-pi-di-noi.html

Ma non saranno forse proprio gli stranieri arrivati nel bel paese di Dante e Petrarca a salvare il nostro agonizzante mercato librario? Sala d’aspetto del medico, una decina di persone stanno in attesa di una visita o di un certificato. Qualche anziano, qualche giovane, un paio di rumene. Gli italiani si annoiano, bofonchiano lamentele di vario genere, oppure pigiano compulsivamente i tasti del telefonino, per spedire sms o per venire a capo di un giochetto elettronico.

Anche le due rumene, ragazze sui trent’anni, hanno tra le mani uno schermetto digitale: leggono il loro ebook, attentamente, silenziosamente. “Io non ho tempo per leggere”, dice un signore, inerte e avvilito sulla poltroncina. Cambio di scena: sono invitato da una biblioteca pubblica nella Ciociaria per assegnare un piccolo premio a chi ha preso e letto più libri durante l’anno. Ci sono tre categorie, giovani fino a vent’anni, adulti fino a cinquanta e over cinquanta. Ebbene, le vincitrici sono tre donne, e fin qui niente di strano, si sa che il gentil sesso legge di più, tutte le statistiche lo confermano.

Forse più strano è scoprire che le tre donne sono due ucraine e una bulgara. Sono vestite semplicemente, hanno espressioni serie, sorridono solo per un attimo quando viene loro consegnato il piccolo premio. Ognuna di loro ha scelto nella biblioteca comunale più di settanta libri in un anno, tutti in italiano, ovviamente. Faccio qualche domanda di rito, le risposte sono rapide e chiare: “Leggere è bello”, questa è la sostanza. Altra situazione, una libreria ai Castelli Romani. Ogni tanto capita che ci faccia un salto, quando sono da quelle parti. Ebbene, la libreria si è espansa, ha rilevato e assorbito il locale accanto.

“Ma non è un periodaccio per i libri, non c’è una crisi spaventosa?” domando. La proprietaria mi spiega che in paese c’è una forte presenza di stranieri, e grazie a loro le vendite sono aumentate. Tre indizi forse non significano niente, o forse fanno una prova. Forse i nuovi italiani non sono poi così barbari come qualcuno li dipinge. Forse siamo noi che abbiamo perso il gusto della lettura, e dunque la curiosità per la vita. Siamo noi che scivoliamo rapidamente verso l’ignoranza. Loro, i nuovi arrivati, vogliono ancora capire, informarsi, emozionarsi con un romanzo o con un libro di poesie. Loro hanno la vita davanti, la traversano, la desiderano, la leggono.

Marco Lodoli