In Bangladesh la fiera del libro ferma il caos politico

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L’Amar Ekushey Granthamela 2015 è più di una semplice fiera del libro, è l’occasione per una tregua dalla violenza politica in corso nel paese.

La situazione politica del Bangladesh negli ultimi mesi si è fatta esplosiva a causa delle violenze legate al blocco totale del traffico indetto più di un mese fa dai partiti dell’opposizione (per lo più fondamentalisti islamici), con l’obiettivo di far cadere il governo guidato da una donna, Sheikh Hasina.

In questo caos, è iniziata la fiera del libro, storica manifestazione che richiama lettori da tutto il paese; la sensazione è che la fiera sarà l’occasione per far dimenticare per qualche settimana (dura 1 mese, la più lunga al mondo) l’incertezza e la paura che sta provando la popolazione bengalese.

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. Il primo ministro Sheikh Hasina inaugura la fiera

Per tutto il mese saranno in vendita libri a prezzi scontati, ci saranno conferenze, presentazioni, ed eventi con la partecipazione di oltre 40 autori da 12 paesi.

Particolare importanza verrà data alla letteratura per bambini: quasi tutti gli stand degli editori avranno una sezione di libri per l’infanzia, essendo il mercato dedicato ai più piccoli sicuramente il più importante del paese.
In Bangladesh sono popolarissimi autori come Ahmed Riaz e Muhammad Zafar Iqbal autori di libri per teen ager.
Sempre per quanto riguarda i libri per bambini, verrà assegnato il “Children’s literature award“.

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Humayun Ahmed

Purtroppo bisogna constatare che un grave problema della letteratura bangla è la fatica con cui riesce a varcare i confini nazionali, essendo la quasi totalità degli autori locali completamente sconosciuta all’estero.
Uno degli autori più venduti del Bangladesh è Humayun Ahmed, tradotto in sole 5 lingue (ovviamente l’italiano non è tra queste. Si trova in tedesco, hindi, farsi).
I problemi legati alla traduzione di autori bangla sono molti: innanzitutto spesso i traduttori non sono di lingua madre, quindi è sempre necessario un grande lavoro di editing.
In secondo luogo, spesso i traduttori, non essendo di lingua madre, tralasciano porzioni di testo molto difficili da rendere in una lingua diversa dal bangla, compremettendo la qualità del risultato.
Inoltra la domanda di lavori tradotti è molto bassa, essendo l’esportazione limitata alla sola India (BookBank è l’eccezione in Europa).
Altri autori sono stati tradotti (Shahidullah Kaiser, Shawkat Osman, Munier Chowdhury e Anwar Pasha) ma sono praticamente introvabili.

Speriamo un giorno di trovare anche sugli scaffali italiani un libro di un autore bengalese.